Aberrometria

 

Aberrometria del fronte d'onda
(aberrometria)

IN BREVE

Misurazione delle aberrazioni del fronte d'onda tramite un aberrometro.

DISCUSSIONE

La misurazione delle aberrazioni del fronte d'onda viene utilizzata a scopo diagnostico per determinare le cause di alcuni disturbi visivi, ma sono anche utilizzate per programmi di ablazione nelle procedure guidate dal fronte d'onda, sia in pazienti da sottoporre a chirurgia oculare con laser per la prima volta, sia in pazienti che necessitano di ritrattamenti terapeutici.

L'aberrometria viene effettuata con uno strumento che si chiama aberrometro. Ci sono vari aberrometri disponibili. In linea generale, ogni azienda che produce un laser ad eccimeri ha il proprio particolare tipo di aberrometro.

Ci sono tre differenti tipologie di aberrometrie del fronte d'onda: il principio di Hartmann-Shack, il principio di Tscherning ed il ray tracing.

 

Allergene sostanza solitamente innocua per la maggior parte delle persone, ma che in taluni individui (i soggetti allergici) è in grado di produrre manifestazioni allergiche di varia natura (asma, orticaria, ecc.).

 

Astenopia accomodativa affaticamento visivo dovuto ad un disturbo dell'accomodazione.

Cataratta processo di progressiva opacizzazione del cristallino legato a fenomeni di ossidazione delle proteine che lo costituiscono.Si tratta di una patologia tipica della senescenza, ma può interessare anche età meno avanzate, specialmente se legata a fattori secondari (diabete, cause iatrogene e congenite).


Congiuntiva membrana mucosa, che ricopre il bulbo oculare e la parte interna delle palpebre; ha la funzione di proteggere il bulbo oculare, soprattutto la cornea, nonché di facilitare il suo scorrimento e di quello delle palpebre nelle fasi di ammiccamento.

Congiuntivite rappresenta uno stato infiammatorio a carico della congiuntiva.

 

Coroide parte dell'ùvea assieme al corpo ciliare e all'iride. Si tratta una membrana sottile dell'occhio, situata tra la sclera e la retina, provvista di moltissimi vasi sanguigni che danno nutrimento al tessuto retinico.

Corona ciliare formata da un iento della corioide, essa assomiglia ad un collare tra la parte di corioide propriamente detta e l'iride. La corioide è lo strato medio dell'occhio, ricco di vasi sanguigni e con una grande quantità di pigmento. Oltre al corpo ciliare, della corioide fanno parte anche l'apparato sensore e l'iride.

Corpo vitreo (detto anche umore vitreo) è una massa gelatinosa, trasparente ed incolore che riempie i 4/5 posteriori del globo oculare, per la precisione nella camera vitrea che è lo spazio compreso tra la superficie posteriore del cristallino e la retina.



Cristallino struttura a forma di lente biconvessa, perfettamente trasparente, situata tra l’iride (anteriormente) e il corpo vitreo (posteriormente) la cui funzione è quella di mettere a fuoco gli oggetti sulla retina attraverso continue variazioni della sua curvatura.

Ectoprion rotazione erso l'esterno della palpebra (si "rigira" il margine palpebrale). Spesso è una complicanza della paralisi del nervo facciale. Può manifestarsi anche negli animali (ad esempio nel cane).


Edema palpebrale gonfiore localizzato alle palpebre dovuto a processi infiammatori infettivi o traumatici, ovvero ad altri processi morbosi.

Entropion malattia oculare che consiste nella rotazione verso l'interno del margine delle palpebre. Tale patologia si può manifestare su entrambe le palpebre di un singolo occhio, anche se spesso si nota soltanto in quella inferiore. Le ciglia si vengono a trovare a contatto col bulbo oculare e lo graffiano. Le lesioni della cornea si possono spesso trasformare in ulcere; è ciò che può avvenire, ad esempio, se si è colpiti da tracoma.


Epitelio pigmentato retinico (EPR) complesso strato di cellule che si trova compreso tra la membrana di Bruch e la parte più periferica dei coni e bastoncelli e che regola il passaggio delle sostanze metaboliche per e dalla retina.

Fotofobia sintomo di eccessiva sensibilià alla luce e di avversione alla luce del sole o ai luoghi ben illuminati. In termini medici non si tratta di paura, ma di una esperienza di disagio o dolore agli occhi a causa dell'esposizione alla luce.

Glaucomi gruppo molto diversificato di malattie oculari, accomunate dalla presenza di un danno cronico e progressivo del nervo ottico, con alterazioni caratteristiche dell'aspetto della testa del nervo ottico, dello strato delle fibre nervose retiniche, anche in assenza di altre malattie oculari.
Sono malattie importanti poiché possono provocare lesioni non reversibili.

Iride membrana muscolare dell'occhio di colore variabile, con forma e funzione di diaframma, pigmentata, situata posteriormente alla cornea e davanti al cristallino, perforata dalla pupilla.

Lipoperossidazione reazione tipica dei radicali liberi per cui questi ossidano le molecole dei lipidi, particolarmente quelli delle membrane cellulari, danneggiandone la struttura e quindi l’integrità della cellula.


Metabolismo insieme dei processi chimici che si svolgono in un organismo vivente, finalizzati alla crescita, alla produzione di energia ecc. Tali processi possono essere anabolici (produzione di substrati) o catabolici (demolizione dei substrati). Il metabolismo basale rappresenta l’energia minima necessaria per mantenere l’organismo in vita in condizioni di riposo fisico, digestivo ed emozionale.

Miodesopsie [dal greco myōdes 'simile a mosche' e òpsis 'visione'] o mosche volanti sono la manifestazione di ombre mobili nel campo visivo dell'occhio dovute ad una non perfetta trasparenza del corpo vitreo, che col tempo, è colpito da un processo degenerativo.


Patologia si intende una qualunque malattia, sia dell'uomo che degli animali o delle piante. La patologia è anche la disciplina della medicina che si occupa dello studio delle malattie, delle loro basi fisiopatologiche ed eziopatogenetiche, della loro classificazione e della loro epidemiologia. È specificatamente lo sviluppo della fisiologia che, invece, studia il funzionamento normale dell'organismo.


Polo posteriore parte posteriore interna del globo oculare che comprende la papilla (nervo ottico) e la macula, ovvero la zona che corrisponde a quella parte della retina compresa tra i due rami temporali della diramazione dell’arteria centrale della retina.



Presbiopia difetto visivo caratterizzato dalla progressiva perdita della visione nitida da vicino dovuto ad una riduzione di elasticità del cristallino e quindi del potere accomodativo. Questo difetto si manifesta in genere dopo i 40 anni e comporta la necessità di portare gli occhiali per leggere.

Punctal plugs piccoli "tappi" in silicone (riassorbibili) o in materiale plastico (non riassorbibili) utilizzati per l'occlusione dei puntini lacrimali. Se si ottiene un miglioramento della lubrificazione della superficie oculare, i puntini possono essere chiusi definitivamente per mezzo di un piccolo intervento chirurgico.

Pupilla, che etimologicamente significa bambolina, è il foro situato al centro dell'iride, di diametro variabile, che permette l'entrata della luce all'interno del bulbo oculare. Le sue dimensioni sono regolate, in base all'intensità luminosa ambientale, da un sistema di muscoli che dipendono dal sistema neurovegetativo: quando il muscolo la dilata (midriasi) è per ricevere maggior quantità di luce, viceversa la restringe (miosi) in presenza di molta luce (esattamente come avviene in un obiettivo fotografico, con il diaframma).


Radicali liberi molecole prodotte durante i normali processi biologici che, a causa della perdita di un elettrone, sono altamente reattive e instabili. I radicali liberi interagiscono particolarmente con molecole della membrana cellulare, con enzimi, acidi grassi ed altri elementi cellulari, ossidandoli e, pertanto, danneggiandoli.

Rètina è la membrana più interna dell'occhio.Con le sue cellule sensibili alle radiazioni luminose(fotorecettori), invia al cervello, attraverso il nervo ottico, le informazioni da interpretare. Tra le cellule che compongono la retina si devono ricordare: i coni, responsabili della visione a colori ma sensibili solo a luci piuttosto intense; e i bastoncelli, che sono particolarmente sensibili a basse intensità di luce ma non ai colori.

Retinite pigmentosa, indicata anche con l'acronimo RP, è una malattia genetica dell'occhio. Uno dei primi sintomi consiste nella riduzione della vista di notte fino alla cecità notturna.
La RP è un tipo di distrofia della retina, un gruppo di disturbi ereditari in cui le anormalità dei fotorecettori (coni e bastoncelli) o dell'epitelio pigmentoso retinico o della retina stessa porta ad una perdita della vista graduale e progressiva.


Retinoblastoma è una patologia oculare, e rappresenta il tumore mealigno con maggiore diffusione in età pediatrica.


Segmento anteriore parte anteriore del globo oculare che comprende la cornea, l’iride e il cristallino.

Scavenger termine inglese sinonimo di antiossidante. Il termine scavenger si riferisce alla capacità da parte degli antiossidanti di fornire elettroni ai radicali liberi cosi che questi si attaccano alla molecola antiossidante. In seguito a questo legame i radicali liberi vengono sottratti alle reazioni biologiche divenendo in tale modo inoffensivi.

Sintomo deriva dal greco σύμπτωμα: 'evenienza', 'circostanza '; a sua volta derivato da συμπιπτω: 'cadere con, cadere assieme').Infatti il sintomo non è mai una entità fenomenica unica, ma l'effetto finale, non standardizzato, di un convergere di molteplici azioni e reazioni. Indica un'alterazione della normale sensazione di sé e del proprio corpo in relazione ad uno stato patologico, riferito dal paziente. Si differenzia dal segno che è invece un reperto obiettivo patologico riconosciuto dal medico all'esame obiettivo del paziente stesso.

Tracoma (dal greco antico "occhio ruvido") è un' infezione batterica della congiuntiva e della cornea causata da Chlamydia trachomatis, un batterio gram-negativo intracellulare obbligato.

Trichiasi anomalo sviluppo delle ciglia verso l'interno così da causare potenzialmente ulcerazioni o lesioni corneali. La si può osservare nell'entropion.

Uvea è chiamata anche strato uveale, rivestimento uveale e tratto uveale: è uno strato pigmentato, dal caratteristico colore rosso scuro-violaceo. Essa si può infiammare: in questo caso insorge un'uveite, che va trattata con tempestività da uno specialista perché in alcuni casi, se non curata, può portare alla cecità.